Si definiscono come un “gruppo informale di giovani cuochi indipendenti, accomunati dalla consapevolezza e dalla ricerca come ingredienti fondamentali per le proprie ricette; ferventi sostenitori della filiera corta, del km0”.
Queste le premesse di Artigiane del Sapore, StartUp pugliese attiva nella promozione di eventi di Social Eating nel cuore di Bari.
Lasciamoci guidare da Fabrizia nel mondo delle Artigiane del Sapore.
Ciao Fabrizia, cos’è Artigiani del sapore?
Artigiani del sapore è un gruppo di amici, amanti della cucina che si confronta e misura con le tematiche riferite al cibo, all’alimentazione consapevole, alle intolleranze alimentari ed esclude carne e derivati, con l’idea che determinate proteine non solo non siano indispensabili, ma alle volte dannose. Utilizziamo prodotti di stagione, da filiera corta e controllata, spesso lavorando con prodotti che non contengono glutine. Le nostre ricerche sono corroborate e supportate da medici e nutrizionisti e sono atte a migliorare la salute e la cognizione legata alla cultura alimentare. Artigiani del sapore.it invece è il nostro portale dove ci raccontiamo e, condividendo le nostre ricette, mettiamo in rete i nostri saperi augurandoci che vengano ripresi, modificati e ricondivisi.
Come funziona e quali i vantaggi per gli users?
Artigiani del sapore non sa tutte le risposte, perché per noi non sono quelle ad essere sempre importanti, bensì pone le domande, in modo che tutti insieme si possa arrivare a delle conclusioni. Ha un duplice compito: – educare all’emancipazione alimentare studiando e fornendo strumenti per abbandonare i vecchi schemi legati al cibo e domandarsi se è davvero utile mangiare uovo pane e formaggio nello stesso pasto, senza dimenticare che la dieta mediterranea è quella di frutta e verdura freschi e di stagione, con pochissima carne e derivati, che lasciano spazio a legumi e cereali antichi e integrali. Per questo la nostra ricerca si traduce in un blog di racconti e ricette in modo che tutti si possano cimentare nelle nostre preparazioni con le proprie variazioni sul tema. Inoltre siamo cuochi a domicilio, quindi siamo a disposizione dell’utente curioso o interessato che ci contatta, con lui viene stabilito un menù per una cena speciale, un buffet di compleanno, un catering per un convegno o per tutte le situazioni in cui non si ha tempo o voglia di cucinare, o si vuole provare una cucina “diversa”, genuina e gustosissima.
Ci parli dell’evento “Cavoli”. Quali i progetti futuri?
Questo è solo uno degli esempi che ci racconta. La premessa è che ci piacciono un sacco di cose, per Cavoli! abbiamo essenzialmente unito le nostre passioni di editoria e cucina, viste dal basso. Una giornata in campagna all’insegna della natura in cui l’idea è stata quella di autoprodurre dei ricettari contenenti le nostre ricette e suggestioni, supervisionati da Mauro Bubbico, docente Isia, per la parte tecnica e pratica, e da noi per le informazioni legate alla sfera alimentare. A fine giornata gli Artigiani hanno allestito una cena 100% vegan e ai partecipanti è rimasto il ricettario in modo da poter riproporre quei piatti a casa.
A questo proposito vi segnalo che a inizio Dicembre ci sarà una mostra dei libretti presso Frulez, un bistrot green con cui non condividiamo completamente la filosofia, ma che si è dimostrato interessato al nostro progetto e ci ha offerto una partnership. Abbiamo organizzato un evento a Roma assieme ad un’associazione culturale presso working capital. Abbiamo inoltre partecipato come “resident cooks” in due laboratori dal basso, siamo stati selezionati dalla regione Puglia come giovani sperimentatori pugliesi partecipando alla 77° fiera del levante. Attualmente siamo impegnati in un progetto legato alla cucina povera e al territorio e siamo in partenza per presentare un progetto che fonde ancora una volta cibo ed editoria. Se volete darci una mano con la ricerca, potete compilare questo questionario
In conclusione e facendo riferimento alla vostra esperienza, secondo voi qual è lo stato attuale delle startup in Italia?
Non saprei risponderti circa lo stato attuale delle startup, posso dirti che noi veniamo tutti da altre esperienze culturali, io per esempio sono restauratrice. Noi ci siamo avventurati in questo campo perché vogliamo provare ad attuare un restauro cognitivo che non implichi solo la sfera alimentare ma che ci aiuta essendo il cibo un mass media universale. E crediamo che l’unico modo per fare il cambiamento sia unire menti e mani valide e perseguire le idee. Quindi collegatevi al sito, alla nostra pagina facebook e al nostro profilo twitter, in modo da seguirci, scoprire le nostre ricette e suggerirci le vostre.