Intervista a CicerOOs – ricerca semantica e conversioni per il turismo

Pugliesi, giovani e lungimiranti, queste le basi del successo del team di CicerOOs, intelligenza artificiale per il travel.

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La StartUp si focalizza su tecnologie proprie dei motori di ricerca, quali information‐retrieval e semantic‐web, e mira con applicazioni web e mobile ad organizzare e rendere fruibili informazioni turistiche sparse in rete. Ci introduce nel mondo di CicerOOs il marketing manager Stefano Orlando.

Ciao Stefano, grazie per questa intervista. Come nasce CicerOOs e quale il vostro percorso?

CicerOOs nasce in Silicon Valley da Daniele Cassini (CEO) e Daniele Viva (CTO). Da salentini spesso a contatto con i turisti hanno notato che molti a fine vacanza partivano senza aver effettivamente conosciuto il territorio, ciò che però più lì ha colpiti è stato notare quanto diversi fossero i vari punti di vista e gusti di ognuno, così utilizzando la conoscenza collettiva presente nel web, hanno creato un vero “cicerone” virtuale. Come consuetudine nelle storie delle startup, hanno lavorato inizialmente in un garage, poi è arrivato un premio da 25K da Bollenti Spiriti (Regione Puglia), un finanziamento da 150K con due venture capital (DPixel e Principia), un secondo round con DPixel ed infine 25K ottenute dall’acceleratore TechPeaks di Trento dove siamo ora.

Come funziona e quale il target di riferimento? B2B e B2C?

Siamo un motore di ricerca B2B e ci rivolgiamo a siti e applicazioni mobile di informazione turistica, booking travel, settore trasporti, website per eventi ed infine software house. Supponiamo che navigando su internet approdo su un sito di news travel che utilizza la nostra tecnologia, da qui potrò scoprire ed esplorare un territorio in tutto ciò che lo caratterizza per arte, cultura, natura e food, semplicemente partendo dalle mie passioni e gusti.

Qual è lo stato attuale del progetto? CicerOOs ha nel parco clienti anche FIAT S.p.a.?

Attualmente stiamo lavorando all’estensione della copertura territoriale (al momento abbiamo copertura europea) e delle lingue, personalizzazione dei prodotti forniti ai clienti, ed infine stiamo sia validando nuovi segmenti di mercato sia nuovi prodotti basati sulla semantica informatica. Insolito ma vero, il primo cliente di CicerOOs è stata proprio FIAT S.p.a. a cui abbiamo fornito le nostre API per consentire agli utenti del sito web di Lancia di scoprire i luoghi in base alle proprie passioni. Un bel progetto di marketing basato proprio sulla personalizzazione e avvicinamento del brand. Oggi abbiamo clienti di fama internazionale, inoltre stiamo anche lavorando molto per stabilire collaborazioni e partnership con centri di ricerca pubblici e privati.

In definitiva e analizzando la vostra esperienza quanto è complicato mettere in piedi una StartUp in Italia?

Ad istinto mi viene da rispondere con un “complicato ma non impossibile”! Ne vale la pena tentare per innumerevoli motivi ma soprattutto perché si spera di riuscire a realizzare un sogno e perché se non ci mettiamo in gioco, è già una battaglia persa in partenza per noi e per il nostro paese. Credo che in Italia si possa fare tantissimo e meglio per la storia e la cultura che ci contraddistingue flessibile e dinamica ma negli ultimi anni purtroppo ferma a criticare tutto e tutti. Lo stato? Mmm… ma non sarebbe corretto parlare solo del negativo, bisogna anche vedere il positivo come programmi pubblici rivolti all’imprenditoria giovanile, acceleratori pubblici e privati, la dinamicità di BA e VC italiani, la progressiva apertura di alcuni centri di ricerca, la nascita di numerose associazioni, fino ad arrivare alla più “banale” apertura di numerosi open spaces e ambienti di coworking. La scuola e l’università sono i veri punti su cui i vari governi si dovrebbero focalizzare.

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