Digital Economy, un’industria in crescita

Qual è il suo peso reale nell’economia italiana?

L’economia digitale è un’industria dal valore di trenta miliardi di euro, con una crescita annua del 10%. Secondo un recente studio redatto da Dag (Digital Advisory Group) la Digital Economy in Italia incide per il 2% sul prodotto interno lordo e negli ultimi 15 anni ha creato in Italia 700 mila posti di lavoro.

Internet genera nuovi bisogni

Internet genera nuovi bisogni e garantisce un forte impulso alla grande industria e alle Pmi in termini di efficienza, produttività e competitività.
Realmente il web costituisce una straordinaria risorsa non solo per le aziende che riescono ad ottenere un forte impulso in termini di business ma anche per le persone che sfruttano i diversi servizi innovativi: nuovi canali comunicativi in grado di generare relazioni private e professionali, e-commerce e servizi on-line.

In generale è tutto il settore delle Web society ad attirare i maggiori investimenti.

Ciò che evidenzia davvero l’importanza dell’economia digitale è però la sua ricaduta sulle aziende. Infatti, la crescita annua del 10%, riguarda le imprese che vendono online e investono oltre il 2% del proprio fatturato annuo in tecnologie legate al web. Parliamo di aziende che impiegano almeno il 5% dei propri dipendenti a mansioni correlate all’Information Technology.

E’ innegabile sottolineare l’importanza per l’industria italiana

Diffusione di servizi innovativi con crescenti livelli di integrazione tra multimedialità e interattività.
Dal 1985, anno in cui fu registrato il primo dominio, a oggi l’industria del web ha generato un grosso impulso all’economia globale aumentando gradualmente la sua diffusione e penetrazione nei paesi più sviluppati. Infatti, in Italia si stima che entro il 2015 l’incremento del PIL sarà del 4%.

E’ indiscutibile evidenziare quanto un adeguato sviluppo dell’ambiente economico, legislativo, delle infrastrutture e delle competenze umane sia strettamente necessario per la crescita di servizi informatici, di comunicazione e di rete.

I servizi che possono maggiormente trarre vantaggio dallo sviluppo di infrastrutture telematiche avanzate sono proprio quelli destinati ai cittadini. Infatti, le proiezioni indicano che le aziende che beneficeranno della spinta web saranno quelle piccole e medie imprese che avranno investito nei servizi online e nell’e-commerce, garantendosi una crescita del loro business del 22% superiore a quelli che ignorano
questa opportunità.

La possibile introduzione della banda larga, dei servizi cloud e i dibattiti sull’Agenda Digitale Italiana, rappresentano per le aziende vere e proprie leve di innovazione, sia per quanto riguarda i prodotti e servizi che i processi aziendali.
Tuttavia, nonostante l’incremento del PIL dovuto all’avanzare della Digital Economy i processi di innovazione tecnologica in Italia vivono uno stato di arretratezza rispetto agli altri Paesi europei.

Secondo lo studio del Digital Advisory Group l’Italia si colloca al 27° posto tra i 34 Paesi dell’Ocse per intensità di utilizzo di Internet, utilizzo e diffusione della banda larga.
Lo sviluppo del digitale da noi è in ritardo, ad esempio, l’impatto della rete sul PIL nazionale in Svezia e nel Regno Unito è superiore al 5%.

Per dare impulso allo straordinario progresso della net economy

E’ necessario creare un programma attuativo che permetta alle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione di giocare un ruolo da protagonista nella sfida più importante del nostro tempo: quella della crescita.

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